lunedì 20 agosto 2012

BOBBE', TRA PRINCIPI E REGINE




Metà donna, metà uomo. O meglio, metà trucco, metà senza trucco.

   

Sì, perché le Half Drag del caro Leland Bobbé, fotografo di New York, non sono semplicisticamente la separazione tra maschio e femmina. Probabilmente c’è un “oltre”. Non è qualcosa di biologico. Non è femmina. Non è maschio. Un po’ come Balto non era né cane né lupo.
Forse è questa la sessualità di oggi. Forse.

Si poteva lasciare intentata un’intervista?

Come nascono le tue idee? Come nasce una tua fotografia?
Le mie idee nascono da posti differenti. Il mio progetto Neo Burlesque è stato ispirato del NY Times che ho letto. L’idea del mio progetto Half Drag mi è venuta dopo aver incontrato una drag queen ad una festa. Gli altri progetti, come la fotografia di strada, mi sorgono alla mente solo vedendo qualcosa che suscita il mio interesse.

Com’è nato il progetto “Half Drag”?
Ho prima scattato una serie di ritratti di artisti di Neo Burlesque, la quale è stata esposta al Museo del sesso qui a New York per tre mesi nella primavera dello scorso anno. Poi ho visto lo scatto di un artista maschile di burlesque su Facebook, vestito metà uomo e metà donna, e gli ho chiesto di venire presso il mio studio per un ritratto. Il risultato era ottimo. In seguito ho incontrato una drag queen ad un party e ho pensato sarebbe stato fantastico farle un ritratto usando lo stesso concetto. Così è cominciato tutto.

Una delle tue collezioni che preferisco è NeoBurlesque: racconta. È un bellissimo progetto con bellissimi scatti.
Grazie. Ho scattato tutti quei ritratto più di due anni fa. A New York il Neo Burlesque è molto popolare ed orientato alla art performance: ho trovato gli artisti soggetti molto interessanti.

Qual è il tuo progetto fotografico preferito? Cosa prendi dalle tue fotografie?
È difficile per me dire quale sia il mio progetto preferito. Tutti esprimono qualcosa di diverso e tutti sono stati motivo di divertimento e sfida. Dirò che Half Drag sembra essere il progetto più popolare: nell’ultimo mese è stato mostrato da più di cento blog, siti e riviste online in tutto il mondo. E le richieste continuano ad arrivare.

Dio salvi i fotografi. E i blogger.


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