Negli anni in cui tutti sono fotografi, arriva la “metafotografia” a sputtanare tutti.
A farlo è Mathieu Grac con una pensata geniale: fotografare chi si sta fotografando. Sì, perché i giovani sono degli sfigati (io per prima, ma con molto più stile) e la moda del momento è quella degli autoscatti. Una tristezza infinita.
E sorge una domanda: una volta le foto non si facevano per ricordare qualcosa, tipo la vacanza con le amiche, il bel panorama o il bacio con il fidanzatino?
No, niente pipponi sull’egoismo del Duemila e sul basso quoziente intellettivo dei poser moderni, però… per dio, che tristezza.
Ad ogni modo il nostro fotografo francese con il suo “Boyz and Gorls du Net” mette insieme una sconvolgente carrellata di esempi di questa generazione dell’autoscatto: un progetto per davvero sputtanare la stupidità di chi ha talmente tanto tempo libero da improvvisarsi fotografo/a professionista e modello/a professionista, allo stesso tempo. Le variazioni di genere sono doverose: nessuna distinzione, nessuno si salva, né maschi né femmine, né gay né etero.
Però, bisogna ammetterlo, l’idea è geniale. Bravo il francesino.
Poi giri sul web e trovi pure solide basi su cui fondare la teoria.
La sindrome dell'autoscatto "è un disturbo della personalità il cui sintomo principale è un deficit nella capacità d'autovalutazione. Questa patologia è infatti caratterizzata da una particolare percezione di sé del soggetto definita “Sé Fighissimo”. Comporta un sentimento esagerato della propria importanza e idealizzazione del proprio sé fotografato anche se in realtà il soggetto nella maggioranza dei casi è un inutile cesso. In ambito teorico, le diverse scuole di psicologia hanno dato interpretazioni e spiegazioni diverse di questo disturbo pur concordando che l'unica soluzione realmente funzionante è la soppressione dell'individuo affetto. Vanno inoltre considerati non patologici autoscatti saltuari o puramente ludici (cit. Sigmund Freud), anche se il soggetto dovrebbe comunque essere tenuto sotto la stretta osservazione di un buon psichiatra che dovrà preoccuparsi di non far avanzare la sindrome nel soggetto ricorrendo alla flagellazione o alla scarnificazione del volto, dove necessario".
Segue un’accurata, interessante ed approfondita descrizione del criterio diagnostico, della diffusione della malattia e del target più colpito.
Non posso negare che sia affascinante.
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